Attualità, Regione

La legalità deve tornare centrale nella discussione politica e deve tornare ad essere una battaglia portata avanti con convinzione dal Partito Democratico.

In qualità di membro dell’Osservatorio regionale sulla Legalità e presidente dell’assemblea regionale del PD, ho avuto modo di leggere la relazione presentata dalla DIA, la Direzione Investigativa Antimafia,  in merito al primo semestre del 2022. E se i dati sono in parte confortanti – molte le operazioni condotte dalle forze dell’ordine andate a buon fine – dall’altro emerge un segnale chiaro: la Toscana continua a essere obiettivo privilegiato della criminalità, nonostante l’enorme lavoro delle forze di polizia e delle istituzioni ad ogni livello.

Promuovere la legalità in ogni momento del vivere quotidiano è un impegno che dobbiamo prenderci tutti, come politici e come cittadini. Dobbiamo creare, all’interno della nostra società, gli anticorpi necessari per impedire che fenomeni di criminalità organizzata attecchiscano. Non bastano le leggi repressive: serve comprendere il fenomeno, conoscerlo, fare informazione in questo senso, sensibilizzare le nuove generazioni e le istituzioni a tutti i livelli e, al tempo stesso, capire nel profondo come agisce e si muove la criminalità. Solo così possiamo creare le condizioni per rendere la Toscana un territorio dove la mafia non possa trovare casa. Un lavoro diffuso e strategico, portato avanti grazie alle forze dell’ordine e alle associazioni antimafia, che mi sento di ringraziare ancora una volta, e che trova pieno riscontro anche nelle attività della giunta regionale guidata dal presidente Giani e dell’Osservatorio regionale sulla legalità, una chiara dimostrazione di come anche la Regione sia impegnata su questo fronte.
Per questo motivo è ancora più indispensabile – conclude – che la lotta per la legalità torni protagonista anche del dibattito politico: non può essere abbassata la guardia, poiché nessun luogo, fisico o non fisico, è immune alla criminalità organizzata. Il Partito Democratico deve rimettere al centro della discussione e dei suoi propositi la promozione di una legalità capillare, reale, naturale: uniti possiamo fare la differenza e dire “NO” a tutte le mafie”.

Valentina Mercanti

Sono nata il 5 maggio 1982 a Lucca, dove vivo con Luca, mio marito, e Nando, il nostro cane. Tra i suoi paesi e le affollate vie del centro ho coltivato l'amore per il nostro immenso patrimonio di arti e mestieri, da tutelare e sostenere con ogni mezzo. Così, dopo una significativa esperienza di volontariato in Emergency, nel 2012 ho avviato il mio impegno politico con l'adesione al progetto del Partito Democratico. Prima in città e oggi in Regione, ma da allora sono fiera di poter lavorare ogni giorno per la mia comunità e il nostro straordinario territorio.